Parma vista dalla Parma

by redazione on 22/07/2023

Percorso consigliato da Giacomo Galli, Le Visite Insolite

Il centro storico di Parma è diviso a metà dal torrente omonimo, che da sempre ha caratterizzato il profilo di due distinti nuclei urbani complementari tra loro: la Parma dei nobili, con i suoi maggiori monumenti, e la Parma degli artigiani, da sempre aperta a forme di sperimentazione urbana e accoglienza. Sebbene sino a quasi un centinaio di anni or sono tra le due “Parme” si sarebbe potuto vedere un “mare” di ghiaia, con case a strapiombo direttamente sul greto, oggi il corso del torrente appare come una lunga arteria verde. Corridoio naturale per pastori, viandanti e animali provenienti dall’appennino, il torrente Parma è un vero e proprio parco urbano. Da diversi punti in ambedue parti della città è possibile scendere negli argini in terra realizzati quasi cent’anni fa per meglio imbrigliare e governare (come allora si credeva) le forze delle acque. Ampi riporti di terra hanno infatti modificato l’originario greto, restringendolo sia con la realizzazione di queste sponde rialzate che con la costruzione del lungo vialone alberato conosciuto come “lungoparma”, piccola “rivière” parmigiana dove lussuosi ed eclettici villini si alternano ad antiche chiese e palazzi.

È però il lato del quartiere degli artigiani, conosciuto come Oltretorrente, o “Parma vecchia“, che forse offre maggiori spunti per una visita a stretto contatto con la natura. Nonostante i cambiamenti protratti nel tempo, questa sponda offre lo spaccato di antica città di origine medievale, con case alte e strette tra loro e caratterizzate da mille colori. Questi edifici, se osservati dal torrente, poggiano in parte su antiche muratura a scarpa, un tempo fortificazioni del quartiere. Quando lo spazio per costruire non bastava, si costruivano su robuste arcate laterizie curiosi sporti che facevano sopravanzare di qualche metro la casa sopra l’alveo del torrente. I più suggestivi tra questi si possono ancora osservare dal “ponte di mezzo” risalendo il corso del torrente. Queste case dopo il ponte di mezzo sono a ridosso di uno spazio erboso adiacente il torrente, ottimamente curato dai proprietari delle stesse che lo hanno arredato negli anni con rose, fiori e piante ornamentali. Passeggiando lungo l’argine si incontrano però anche numerose piante che, invece, hanno preso dimora in modo del tutto spontaneo come pioppi, olmi, salici e topinambur. Alberi tipici della val Padana si alternano con alberi esotici o infestanti, come il “Poligono del Giappone”, ma nell’insieme il paesaggio è una vera e propria “foresta urbana”, passaggio per numerosi uccelli migratori. Scendendo dagli accessi in prossimità del ponte Verdi, o vicino al Ponte Italia o da quello prossimo al Ponte delle Nazioni quasi non si ha la sensazione di trovarsi realmente nel cuore storico di Parma.
Storia e natura si fondono con un felice equilibrio armonico. Se si ama la connessione tra storia e natura è possibile camminare (consigliabile quando l’alveo viene sfalciato) tra il Ponte delle Nazioni e Ponte Caprazzucca passando sotto i ponti di Mezzo e il Ponte Verde dal lato dell’oltretorrente. Da questa sponda è apprezzabile sulla riva opposta la “riviera” parmigiana di villini e viali alberati, mentre il lato della “Parma vecchia” si mostra appieno nel suo fascino verace. Questo tratto occorre tuttavia percorrerlo con opportune calzature, presentando alcuni tratti fangosi in particolar modo i passaggi sotto i ponti. Purtroppo l’inciviltà di alcuni lascia a volte un pò di sporcizia, ma se non si è troppo infastiditi da queste accidentalità la camminata è affascinante. Bisogna inoltre prestare attenzione a non scendere direttamente nel greto e a sporadiche buche lasciate da animali. Non vi sono percorsi segnati, ma l’assiduo e frequente passaggio delle persone ha creato una traccia di sentiero quasi sempre visibile sul terreno, che si consiglia di seguire.

Per scendere nell’alveo della Parma è altresì importante osservare le indicazioni metereologiche, perchè in caso di allerta meteo o maltempo il corso del torrente potrebbe diventare pericoloso. Se si vuole essere sicuri al 100% prima dell’escursione si può contattare l’AIPO, organismo che si occupa della cura dei corsi d’acqua. Se non si vuole scendere nell’alveo si può apprezzare la sequenza di case colorate dell’oltretorrente percorrendo il tratto pedonale del “Lungoparma”. Si declina ogni responsabilità per danni a persone o cose.

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