Servizi educativi 0-6: a che punto stiamo?

by redazione on 11/05/2020

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L’avvio dei Centri estivi con possibile bando a fine maggio potrebbe essere il primo passo per una riapertura graduale in sicurezza dei servizi educativi 0-6 anni. Ad oggi non c’è ancora un piano nemmeno per la riapertura a settembre ma solo ragionamenti! La competenza per le scuole è ministeriale.

Intervista all’Assessora del Comune di Bologna Susanna Zaccaria (Assessora Educazione, Scuola, Pari opportunità e differenze di genere, Diritti LGBT, Contrasto alle discriminazioni, Lotta alla violenza e alla tratta sulle donne e sui minori, Progetto Patto per la giustizia.)

Assessora Zaccaria a che punto siamo con la scuola e i servizi educativi 0-6 , in fase2 dell’emergenza COVID19?

Siamo in attesa delle indicazioni organizzative del Ministero, stiamo ragionando su alcune ipotesi che sono allo studio in questi giorni ma prima di tutto dobbiamo essere autorizzati a svolgere dei servizi che sono attualmente sospesi.

Cosa ha fatto e cosa può fare il Comune di Bologna e il suo assessorato per favorire un rientro a scuola in sicurezza e quali tempistiche? 

Stiamo ragionando sulle modalità di somministrazione dei servizi basandosi su dei principi che stiamo utilizzando in accordo con la regione Emilia Romagna con cui è attivo un confronto continuo fin dall’inizio dell’emergenza. Per quanto riguarda le tempistiche aspettiamo le indicazioni del governo ma anche se ci dessero l’ok per ripartire domani non potremmo farlo, ci vogliono i tempi tecnici per programmare la riapertura dei servizi e non avrebbe senso sanificare edifici che poi rimangono chiusi 4 mesi. Dovremo adeguarci come hanno fatto le aziende con protocolli, sistemazione degli ambienti e materiali. Si parla di riapertura dei servizi-educativi 0-6 davvero da pochissimi giorni.

Quali sono le modalità allo studio per una eventuale riapertura?

Sicuramente non saranno le modalità che siamo abituati ad avere purtroppo perché dobbiamo metter in sicurezza tutto il personale, educatori e operatori oltre ai bambini e alle loro famiglie. 

La cosa più concreta  su cui stiamo ragionando è l’apertura dei centri estivi da metà giugno. La ripresa dei centri estivi è più semplice da gestire.

Stiamo cercando delle sedi che abbiamo spazio all’aperto ma anche strutture di copertura visto che andremo incontro a una stagione calda e di coinvolgere gli operatori ma parliamo di metà giugno.

Quindi la data del 18 maggio indicata dalla ministra Bonetti è irrealistica?

Se anche ci dovessero dare l’ok per fornire alcuni servizi il 18 maggio non ci sono tempi necessari per organizzare questi servizi.

Non ci si poteva organizzare prima?

Fino a pochissimo tempo fa non si parlava di riapertura dei servizi 0-6  e se ne è parlato in via sperimentale. La fornitura dei servizi-0-6 ha aspetti molti delicati e ci vuole molta cautela.

Ci vuole cautela nel trovare modalità che mettano al sicuro tutti, anche i bambini più piccoli, perché più bassa è l’età più è difficile rispettare norma igienico sanitarie.

A mio avviso i servizi 0-6 anni sono quelli in cui ci vuole più cautela.

Sono servizi con affidamento e dobbiamo essere sicuri di non fare dei danno dal punto di vista sanitario.

Anche se i casi accertati per i giovani e giovanissimi sono bassi e così pure sono bassi i rischi di contrarre la malattia in modo grave e ci sono studi contrastanti sul tasso di riproduzione del virus all’interno di un ecosistema scolastico*?

Il rischio zero non esiste nemmeno per i bambini e le bambine; quello che passa  in secondo piano è che le scuole sono state chiuse per prima perché la scuola, in quanto comunità è una occasione di contagio e diffusione dei patogeni anche per la dinamica delle relazioni sociali. Questo è il motivo per cui sono state chiuse subito le scuole.

Più bassa è l’età più è difficile rispettare norma igienico sanitarie!

Infatti nelle modalità di somministrazione dei servizi allo studio più è bassa l’età del bambino più è alto il rapporto tra numero educatori e bambini. Molti parlano di rapporto 1 a 1. Nessuno ha la possibilità di inserire un educatore per ogni bambino.

Perché non una sperimentazione nelle scuole a giugno invece che partire con i campi estivi…se si parte?

A mio avviso è importante per i bambini riprendere la socialità. Le attività estive hanno caratteristiche diverse ed è più facile farle ripartire

Prendo atto delle necessità delle famiglie e della voglia di tornare alla normalità ma la pandemia non è finita, siamo ancora nella condizione di fare molti sforzi e rinunce, certo anche a me piacerebbe tornare alla normalità ma non ci sono i parametri ad oggi!

Intanto stiamo confrontandoci sulla riapertura delle attività estive e poi a settembre vediamo come andranno i dati, se ci saranno le condizioni.
Se arrivano indicazioni del ministero faremo tutto quello che c’è da fare per riattivare i servizi nella maniera più veloce possibile.

Assessora ma se i genitori escono, vanno a lavorare, lasciano i figli ai nonni i rischi di contagio ci sono….

Il contagio viaggia ma il dovere delle amministrazioni è quello di contenerlo il più possibile. Nella riapertura ci vuole gradualità se la scuola è stata la prima a chiudere significa che lì è stato individuato un notevole pericolo di contagio.

Avete già studiato un eventuale protocollo di sicurezza?

Il protocollo non esiste perché non lo decidiamo noi ma si parla di:

  • Piccoli gruppi seguiti da un unico educatore che non dovrebbe cambiare nel tempo
  • Piccoli gruppi che possono condividere alcuni luoghi con sanificazioni mirate
  • Triage in arrivo: controlli sanitari all’accesso
  • Genitori che non entrano nei luoghi frequentati dai bambini/e

Lei è contraria alla riapertura “oggi”dei servizi educativi 0-6 quindi?

Non sono contraria sono prudente. Per i bambini più piccoli è naturale il contatto fisico e comportamenti che non seguono le normali norme di igiene. E vero che capiscono ma vanno comunque seguiti da personale che li tenga al sicuro.

Le attività che faremo saranno nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e nel rispetto dei bambini e delle bambine.

L’outodoor education quindi non basta?

L’outodoor non risponde adesso alle nostre necessità. Ad agosto ci saranno 40 gradi all’aperto e non possiamo pensare di tenere dei bambini in queste condizioni. Se abbiamo un settembre piovoso dovremmo trovare ugualmente delle soluzioni.

Ci sono rischi di salute indiretti e psicologici per i più piccoli in questo fase di mancata socialità e a seguito del lockdown. Questo è tenuto in considerazione?

Certo bisogna evitare che ci siano conseguenze sul  benessere psicofisico bambini trovando un equilibrio tra il loro benessere e la sicurezza dal punto di vista sanitario. Il Comitato scientifico a livello ministeriale si rapporta con Anci che rappresenta le nostre osservazioni come Comune di Bologna e poi è attivo il confronto con la regione fin dall’inizio.

Siam felici che i parchi siano stati aperti intanto…

Si ma se le persone non si comportano in maniera responsabile temo si dovranno prendere provvedimenti. E’ chiaro che la curva non si incrementa subito ma se la prossima settimana vediamo un incremento si potrebbero richiudere.

Anche per i bambini?

E’ difficile tenerli aperti solo per qualcuno

Non potrebbero essere più fonti di contagio le aziende o i posti al chiuso dei parchi?

I rischi di contagio ci sono in tutti i luoghi in cui non si rispetta il distanziamento sociale. Non mantenere le distanze al parco è rischioso. Le aziende hanno adottato protocolli alcune si sono organizzate molto bene.

Non c’è tanto da essere ottimisti assessora…

Siamo ottimisti, se arrivano indicazioni le attuiamo in fretta ma vogliamo fare tutto con le giuste modalità, stiamo parlando della salute pubblica!

La ripresa deve essere graduale.

Nel caso la situazione si prolungasse dovrebbe esser fatto di più per le famiglie

Ad oggi ci sono il Bonus baby sitter e le misure messe in campo dal governo che non sono di competenza degli enti locali. Certo noi ci attiviamo per tenere vive tutte le priorità delle famiglie e delle donne, la Ministra Bonetti si è attivata da questo punto di vista.

In caso di ripartenza dei centri estivi come ci si potrà iscrivere?

Faremo un bando a fine maggio comunicando l’offerta che prevede i soggetti che siamo riusciti a coinvolgere. 

Nei confronti sull’organizzazione dei servizi educativi 0-6 sono coinvolti i genitori e i comitati dei genitori?

Per i servizi 0-6 le attività dovranno essere rielaborate con i comitati a cui appartengono genitori, famiglie e pedagogisti, certamente.

*Il più grande screening a livello nazionale effettuato fino ad oggi, in Islanda, tende a confermare che i bambini hanno un ruolo minimo nella trasmissione. In una delle campagne a campione effettuate sull’isola, nessun bambino di età inferiore ai 10 anni è risultato positivo.

https://www.swissinfo.ch/ita/tutte-le-notizie-in-breve/coronavirus–misurati-rischi-apertura-scuole–esperti-francesi/45699112

*https://www.wired.it/scienza/medicina/2020/05/07/coronavirus-scienza-riapertura-scuole/

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