Pediatra di famiglia e coronavirus: il punto

by redazione on 26/02/2020

Photo by insung yoon on Unsplash

Intervista con Cristina Carboni
Pediatra di famiglia Bologna

Segretario Provinciale della FIMP federazione Italiana Medici Pediatri

Dottoressa Carboni, a che punto siamo con il coronavirus?

Per quanto riguarda il coronavirus le informazioni sono quelle che fornisce il Ministero della Salute anche attraverso il sito dedicato, sia in termini di aggiornamento dei dati che di misure per la prevenzione. Ora aspettiamo di capire se i casi rimangono circoscritti a queste aree o se insorgerà un vero focolaio “autoctono” in altre aree (autoctono non vuol dire che non sia importato ma significa che non si trova più il legame epidemiologico). 

Si tratta di un nuovo virus con un lungo periodo di incubazione. Faccio l’esempio della varicella che ha due settimane di incubazione senza sintomi e un infettività negli ultimi almeno 4/5 gg prima della manifestazione dei sintomi.

Anche nel coronavirus l’incubazione è di circa due settimane (14 giorni) quindi passa un arco di tempo lungo prima che ci sia un altro caso e nei 5/6 giorni che precedono la manifestazione dei sintomi il paziente è asintomatico e si ritiene sia anche infettivo.

Questo è il motivo per cui non si trovano i “pazienti zero”; tutti quelli che hanno testato finora  e che sembravano essere il paziente zero non hanno mai auto il coronavirus, non l’hanno mai incontrato!

Tutte queste misure precauzionali non hanno come obiettivo quello di non farci arrivare il virus che arriverà comunque ma quanto quello di contenere la rapidità dell’evoluzione perché se facciamo dei conti si rischia un default del sistema. Per questo motivo si sono chiuse le scuole.

Il tasso di mortalità è basso e finora ha coinvolto purtroppo anziani e persone con patologie croniche per i quali bisogna capire la causa della morte, se imputabile alla patologia o al virus o a entrambe.

Sta ricevendo molte telefonate in questo periodo di genitori preoccupati? Come vi comportate per discriminare eventuali casi sospetti da quelli di normale gestione di un ambulatorio medico pediatrico?

Per quanto riguarda i genitori del mio ambulatorio sono bravissimi e anche altri colleghi pediatri mi confermano una situazione analoga.

Noi pediatri siamo a disposizione con l’indicazione di ridurre l’afflusso negli ambulatori e di rimandare visite rinviabili e non urgenti, come da indicazioni del Ministero della Salute e della regione.

Le visite necessarie le facciamo e le facciamo secondo il protocollo. Applichiamo un triage telefonico che ci permette di individuare eventuali pazienti con sintomatologia riconducibile al coronavirus in base a notizie di contatti con persone o focali a rischio.

Nel caso del minimo dubbio avviamo il contatto diretto con un numero dedicato dell’ufficio di igiene e il pronto intervento e non è previsto che il paziente si rechi in ambulatorio.

Le mascherine servono?

Come orai sappiamo quasi tutti le mascherine chirurgiche servono a proteggere le altre persone in caso si sia ammalati, anche non di coronavirus. Io se ho un raffreddore la uso in ambulatorio per non contagiare gli altri. Le mascherine, a meno che non sia le FFP3 (che al momento non si trovano), servono per non prendere il virus e solitamente vengono usate dai medici quando sono a contatto con i pazienti. 

I bambini sono più attrezzate di noi per affrontare nuovi virus, è vero?

I bambini sono attrezzati a ricevere virus che non hanno conosciuti, loro sono più protetti di noi.

Bambini e genitori sono tutti al parco in questi giorni…

Visto che siamo all’aria aperta mi sento di dire che va benissimo, sempre seguendo il decalogo famoso e lavando le mani spesso e sopratutto prima di mangiare.

Assumere vitamina C e tenere alte le difese dell’organismo potrebbe essere utile?

Vitamina C  e integratori servono per stare meglio certamente, salvo controindicazioni, ma bisogna distinguere l’alzare le difese dalla vera immunità che è necessaria per sconfiggere un virus. Il virus richiede difese specifiche per essere contrastato. Se arriva un razzo, una trincea mi servirà poco.

Ci sono novità sulla apertura/chiusura delle scuole?

Al momento no.

La situazione è in aggiornamento di ora in ora e c’è un grande e importante lavoro di coordinamento, di regia e di collaborazione.

INFO, AGGIORNAMENTI E APPROFONDIMENTI

L’800 033 033 è attivo da oggi 25 febbraio anche sul tema del Coronavirus, a disposizione delle persone che potranno chiamare per avere informazioni e indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di sintomi sospetti.

Operatori qualificati rispondono nei giorni feriali dalle 8.30 alle 18 e il sabato mattina, dalle 8.30 alle 13.

https://www.ausl.bologna.it/per-i-cittadini/coronavirus

*24/2/2020 – Nuovo scenario epidemico in Italia: aggiornato il decalogo ISS-Ministero

Cosa fare in caso di dubbi nel nuovo scenario epidemico italiano? Non recarti al pronto soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama il 112. Con queste nuove indicazioni è stato aggiornato il decalogo sui comportamenti da seguire promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute a cui hanno aderito Ordini Professionali e Società Scientifiche. Tra i materiali allegati anche un glossario redatto dall’ISS per comprendere meglio la terminologia adoperata per spiegare l’epidemia. Per approfondire consulta il Primo Piano ISS.

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/aggiornamenti

DECALOGO

  1. Lavati spesso le mani
  2. Evita il contatto ravvicinato con persone
  3. che soffrono di infezioni respiratorie acute
  4. Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
  5. Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci
  6. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici,
  7. a meno che siano prescritti dal medico
  8. Pulisci le superfici
  9. con disinfettanti a base di cloro o alcol
  10. Usa la mascherina solo se sospetti
  11. di essere malato o assisti persone malate
  12. I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina
  13. non sono pericolosi
  14. Gli animali da compagnia non diffondono
  15. il nuovo coronavirus
  16. In caso di dubbi non recarti al Pronto Soccorso:
  17. chiama il tuo medico di base e se pensi di essere
  18. stato contagiato chiama il 112

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