In vetta alla classifica si staglia il “cuscino che riproduce il battito del cuore della mamma”: non ha rivali, nella gara tra gli oggetti più inutili da acquistare in occasione di una nuova nascita.
Ne ho stilato una lista effettuando una personale ricognizione tra amici e conoscenti e devo dire di averne ricavato alcune considerazioni interessanti.
Primo: a farsi attrarre dalle cose più superflue non sono solo le neo-mamme sottoposte a tumulti ormonali, ma anche i neo-papà. Mio marito, ad esempio, verso il sesto mese di gravidanza aveva già assicurato al figlio un “sacco nanna” delle dimensioni di un bambino di un anno, trovando del tutto irrilevante che la prima candelina l’avremmo spenta a ridosso della canicola del mese di agosto.
Secondo: prima di metter mano al portafoglio, bisognerebbe fermarsi un momento e chiedersi se ci stiamo facendo guidare dal buon senso o dalla smania di avere tutto sotto controllo. Così, ad esempio, possiamo attendere almeno l’arrivo del bebè prima di stivare la casa di tiralatte e sterilizzatori, scorte di ciucci e biberon, che non sempre servono e, in caso di bisogno, sono comunque facilmente reperibili.
Terzo: alcuni oggetti sono considerati indiscutibilmente futili, mentre altri infiammano un nutrito dibattito. Lo “scaldabiberon da viaggio”, ad esempio, suscita grandi delusioni tra i miei contatti, mentre sul “cuocipappa” ci si divide. La mia “amica di pancia” non avrebbe mai svezzato il suo babanetto, senza quell’arnese. Io, invece, l’ho riposto diligentemente nella scatola quando ho visto mio figlio afferrare un broccolo dal mio piatto e sputacchiare la sua pappetta flaccida e monocolore.
L’elenco degli oggetti controversi, comunque, è lungo. Si va dai “sistemi di audio e video-sorveglianza”, al “maialino per i pannolini”, passando per la “bilancia pesa neonati” e il “girello”. Poi ancora i “deumidificatori”, gli “ionizzatori per ambienti”, gli “ultrasuoni contro le zanzare”, il “termometro a raggi infrarossi, frontale o auricolare”, i “sistemi modulari duo e trio”, la “retina per mangiare la frutta”. Si potrebbe andare avanti per ore, perché ogni genitore ha un aneddoto da raccontare in proposito: io ricordo di aver eliminato “l’audio baby monitor” dopo pochi giorni di utilizzo perché, nel cuore della notte, iniziava a gracchiare da solo, svegliando noi e il pupo nell’unica mezz’ora di sonno filato. In ogni caso, l’oggetto che più fa questionare mamme e papà, almeno nel mio singolare censimento, è il fantomatico “termometro per il bagnetto”: svariati euro per una funzione che, dalla notte dei tempi, si assolve immergendo un gomito nell’acqua. Eppure, c’è chi non ne farebbe mai a meno.
In proposito, quindi, mi sento di offrire un unico consiglio: prima di comprare, provate. Se non avete amici e parenti disponibili a prestarvi per qualche giorno il vostro ultimo oggetto del desiderio, potete ricorrere ad un negozio di noleggio per articoli da bambini. Io l’ho trovata una validissima soluzione per scegliere il “marsupio” più adatto a mio figlio e il “box” (che, nel tempo del collaudo, aveva già esaurito la sua attrattiva), ma il ventaglio di possibilità è davvero sterminato.
In fondo, purchè non si ecceda in una spesa folle e sconsiderata, qualche acquisto perfettamente inutile mi pare inevitabile, soprattutto con il primo figlio. Solo il tempo e l’esperienza ci insegnano che accudire i propri babanetti non significa necessariamente “aggiungere” (più giochi, più stimoli, più vestiti), ma anche “togliere” (meno fretta, meno aspettative, meno distrazioni).
Sarà pure retorico, ma così è (infatti, mentre io scrivo queste ragionevolissime osservazioni, mio marito sta ordinando su internet un funzionalissimo “pinguino spara bolle”…).
Giulia Cella
(Giugno 2017)
Immagine
Munchkin Gioco da Bagnetto
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