Dare forma alle emozioni con il Laboratorio dell’Immaginario

by redazione on 23/11/2015

Ci sono volte in cui non riusciamo bene ad esprimere le nostre emozioni. Capita spesso a noi grandi e potete immaginare quanto spesso possa accadere ai più piccoli. Mai sentito del pensiero per immagini? E’ quallo che possono fare i bambini stessi al Laboratorio dell’Immaginario. Ho fatto due chiacchiere con Anna Giardi, psicopedagogista, ed ecco cosa ci ha raccontato:

Cos’è il Laboratorio dell’Immaginario?
E’ un’attività semplice che utilizza svariati materiali sensoriali, profumati, colorati, di varia forma, peso. Materiali stimolanti, poco strutturati che messi insieme servono a dare parola ai pensieri e alle immagini che arrivano nella mente del bambino.
Succede spesso che così, durante il Laboratorio, possano nascere delle storie attraverso i personaggi creati dai bambini.

A cosa serve il laboratorio?
Può essere un buon modo perchè il bambino possa provare il piacere di esprimere qualcosa che ha dentro di sè. Questo può avvenre in diversi modi: per esempio attraverso un disegno o una Sua creazione. Dopo averlo realizzato si racconta qualcosa di esso e si condivide con gli altri potendo apprezzare la sua unicità e nel contempo quegli aspetti umani che fanno sentire meno soli, meno strani.

Il Laboratorio dell’ Immaginario cerca di dare forma alle emozioni, a quelle che hanno un nome come a quelle che non ce l’hanno affinchè vengano percepite come meno minacciose ed elaborate in attività giocose, divertenti e coinvolgenti.

Al termine dell’esperienza il conduttore del Laboratorio farà seguire momenti di confronto con i genitori, relativamente ad aspetti che potrà ritenere utili da proporre loro in una prospettiva pedagogica, integrabile con il sistema educativo di ogni nucleo familiare.
In alcuni casi, per esempio difficoltà scolastiche, potrà essere proposto ai genitori di incontrare gli insegnanti dei bambini per aprire riflessioni prendendo come spunto le manifestazioni dei bambini stessi al Laboratorio, al fine di ottenere una possibile collaborazione in termini di apertura ed ampliamento dello sguardo sul bambino che vive i vari ambienti durante la sua giornata.

Cosa ti dicono i bambini alla fine del laboratorio?
Possiamo portare a casa i nostri personaggi?

Anna Giardi, psicopedagogista, conduce da anni il Laboratorio dell’Immaginario, una metodologia dell’ Associazione per lo Studio dell Immaginario e della Comunicazione Simbolica in Pedagogia e Terapia. Anna è la fondatrice dell’Associazione Co-educare – il bambino al centro tra scuola e famiglia; recentemente inseme al suo gruppo ha attivato un Doposcuola creativo, DivertInMente, Laboratori espressivi, Laboratorio degli apprendimenti e percorsi formativi per figure educative e/o genitori.
www.co-educarebologna.it

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