Ritmi quotidiani: un vortice? Il consiglio dell’esperta

by redazione on 28/09/2015

ID-100182605“Scusa, sono di fretta…Sto uscendo dal lavoro, devo prendere i bambini, poi Luca va  a nuoto e Matilde a canto.”  Ecco una delle tante conversazioni che ho con le mie amiche…ma diciamo che la conversazione potrebbe essere di ogni mamma o papà. E’ da poco che i bambini hanno ricominciato la scuola ma loro (e noi genitori) siamo ripiombati nel vortice studio/lavoro, attività, impegni extra e feste il tutto con ritmi veloci ed talvolta incalzanti.
Come fare per rallentare e non “farci prendere troppo dai rirmi quotidiani”? La bacchetta magica non esiste ma qualche piccolo trucco si. Ce lo svela Camilla Targher, pedagogista e mediatrice familiare.

Quante volte arriviamo a fine giornata stremati per aver corso ore ed ore come delle trottole e stramazziamo sul divano quasi privi di sensi! A quel punto, quando abbiamo terminato le scorte di pazienza e di energia, tutto sembra più faticoso e qualsiasi richiesta diventa uno stress: il partner che ci parla, la giornata da pianificare, la casa da sistemare e perfino i bambini che ci chiedono di giocare!

Scene comuni a tanti genitori impegnati quotidianamente fra casa-figli-lavoro e con poco (anzi, pochissimo) tempo per sé, con la conseguenza di non riuscire a ritagliarsi il tempo necessario per dedicarsi alle cose e alle persone che davvero contano…

L’armonia in famiglia dipende da molti fattori, fra i quali ricoprono indubbiamente un ruolo fondamentale la comunicazione e la qualità delle relazioni ma anche l’organizzazione gioca un ruolo importante.

Vivere insieme significa condividere spazi ed ambienti comuni e gestire i tempi mettendo insieme le esigenze di tutti. Ecco allora che, dalla sveglia del mattino fino al bacio della buonanotte, è tutto un gioco all’incastro: chi porta i bimbi a scuola? Chi li prende? Chi li porta a basket? Chi fa la spesa? Chi cucina? Chi? Chi? Chi?

Una suddivisione funzionale dei ruoli in famiglia può fare al caso vostro e darvi una mano nel semplificare la quotidianità. Come funziona? Semplice, è sufficiente individuare i momenti di maggior caos familiare e dividersi compiti e mansioni di conseguenza. Se, ad esempio, un momento particolarmente caotico fosse la mattina, potremmo facilmente risalire alle cause:

– A che ora vanno a letto i bambini?

– A che ora vi svegliate?

– Chi prepara la colazione?

– Chi prepara gli zaini per la scuola, genitori o figli? Sera o mattina?

– Quanto tempo impiegate al mattino per essere tutti pronti?

– Quali sono i motivi principali di ritardo (es. cercare di svegliare i bambini, preparare lo zaino, o imprevisti dell’ultima ora tipo il dentifricio sul grembiule per la scuola, ecc.)?

Una volta individuate le cause del ritardo/caos/stress, sarà possibile rivedere l’organizzazione, introducendo piccoli (ma utili!) cambiamenti:

– anticipare l’ora della nanna in modo che al mattino i bimbi si sveglino riposati (per farli abituare gradualmente, possiamo anticiparla di 15 minuti ogni sera, fino ad arrivare all’ora desiderata es. alle 21 invece che alle 22);

– assicurarsi che gli zaini (merenda compresa) siano già pronti la sera prima, idem per i vestiti da indossare alla mattina;

– allestire la sera la tavola per la colazione (tazze, biscotti, ecc.);

– nel puntare la sveglia, calcolare il tempo necessario per prepararsi (vestirsi, lavarsi i denti, ecc.), lasciando quei 10 minuti in più per le emergenze dell’ultimo minuto (il dentifricio sul grembiule, il laccio delle scarpe che si rompe, ecc.);

– salutarsi con un sorriso 🙂

OK gli impegni da rispettare, ma un bacio e un abbraccio al mattino mettono di buonumore e richiedono solo un attimo…non vi faranno di certo arrivare in ritardo!

Camilla Targher

Camilla Targher, pedagogista e mediatrice familiare, vive a Medicina (BO) dove è titolare di una società di consulenza. E’ autrice del libro “FAMIGLIA NO STRESS. Come migliorare i rapporti e l’organizzazione familiare”, Giraldi Editore, 2015, e co-autrice del libro “Comunicare la separazione ai figli. Dall’affidamento condiviso alla bigenitorialità passando per la mediazione familiare”, Giraldi Editore, 2014.

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