Genitori iperprotettivi. Come trovare un equilibrio tra autonomia e sicurezza?

by redazione on 22/11/2016

Genitori che rispondono al posto dei figli, quelli che parlano per loro o anticipano ogni mossa. Come fare per trovare un equilibrio tra la protezione dei nosri bambini e il loro bisogno di autonomia? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Elisa Bernardi, psicoterapeuta.

Tutto parte quando i bimbi sono piccolini, nel rapporo che lega  attaccamento e spazio di azione. Nei primi anni di vita il rapporto tra genitore e bambino è mediato dallo spazio e dall’ambiente.  Il piccolo quando comincia a muoversi e a gattonare ha voglia di esplorare lo spazio che gli sta intorno. Quindi il primo rapporto con il genitore è dettato dagli spazi e dal conseguente bisogno di sicurezza che va insieme alla necessità di esplorare. In alcuni studi si parla di intelligenza senso – motoria, quella che si sviluppa i primi anni.
In questa fase è importante dare modo al bambino di poter esplorare, mettendo l’ambiente in sicurezza adeguato all’età, facendo capire al bimbo che c’è sempre una BASE SICURA dove poter tornare e in caso di bisogno poter chiedere aiuto. Questo principio è fondamentale per lo sviluppo dell’autonomia e conseguentemete dell’autostima del bambino.
Se il genitore non lascia questa possibilità non da modo ai bimbi di esplorare da soli.
Attenzione a non anticipare i bisogni del bambino e in un secondo momento, quando è più gradino, non rispondere per lui. L’adulto dovrebbe lasciare al bimbo la possibilità di esprimersi, perchè non sempre conosce i desideri del piccolo.
Accade talvolta che ci sia un’immedesimazione tra genitore e figlio che non va bene per il corretto sviluppo del bimbo. A volte per cercare di evitare frustrazioni ai bambini, inconsapevolmente, ne creiamo. E’ importante anche che i bimbi si “scontrino” con piccole frustrazioni e si abiutino. Questo li aiuta a crescere.

Anche quando sono più grandi è importante ascoltare il loro parere, farli esprimere e non sostituirsi a loro. Anche nei compiti, un tema tanto dibattuto. Nel mondo scuola il genitore ci deve essere, far sentire che i bambini possono contare su di lui, aiutarli a trovare un loro metodo ma poi farli proseguire da soli nel cammino. Per esempio se non fanno i compiti, il genitore non li deve fare lui.

Esiste per tutte le età un’AREA di SVILUPPO PROSSIMALE: cioè un momento in cui i bambini stanno acquisendo le capacità di fare una cosa. E’ un’area di azione in cui troviamo abilità apprese ma non ancora consolidate. Vi faccio n esempio banale ma vale per qualsiasi cosa dall’imparare a mangiare a fare le scale, da imparare a leggere a fare un compito complesso: c’è un momento che il bimbo impara a fare le scale. Prima vede il genitore farle, poi prova insieme al genitore, poi vuole solo la manina poi alla fine barcollando ce la fa. Ecco il genitore è sempre li vicino lo sostiene e incoraggia, ma non lo prende in braccio. Il bimbo ce la fa da solo. Così quando impara ad andare in bicicletta: cade ma si rialza. E ce la fa

{ 0 comments… add one now }

Leave a Comment

Previous post:

Next post: